“Dai 12,5 milioni di euro investiti da Umbra Acque sulla rete idrica e fognaria del 2014, si è cresciuti fino ad arrivare ai quasi 27 milioni del 2020 e la previsione è di superare i 31 milioni di euro nel 2021”. A tracciare un primo bilancio dell'anno che sta per terminare è il presidente della società del servizio idrico, Filippo Calabrese. “Chi mi ha preceduto in questo incarico – spiega -, all’inizio del suo mandato aveva trovato un’azienda con diverse criticità, come quella relativa ai debiti nei confronti dei Comuni, soci di Umbra Acque. Ora quel debito è stato praticamente azzerato. Occorre anche non scordare che la società aveva raggiunto un tasso di perdite nella rete idrica del territorio, superiore al 52%. Attualmente – afferma - la perdita media è scesa al 46,5% con il recupero medio di due punti all'anno. Complessivamente dal 2014 ad oggi nel territorio di propria competenza (501mila abitanti, 6.351 chilometri di acquedotto) sono stati recuperati circa 5 milioni di metri cubi di acqua. Tanto è stato fatto e ancora tanto c’è da fare. Questi sono alcuni dei segnali tangibili dell'impegno di Umbra Acque sul rinnovamento della rete pubblica e sulla riduzione drastica delle perdite”.
Calabrese ribadisce poi il carattere di Umbra Acque, società mista pubblico-privata. “Il capitale sociale è distribuito per il 60% tra 34 soci pubblici, (con il Comune di Perugia titolare della quota di maggioranza 33,33%) e il 40% detenuto da un socio privato (Acea Spa). Il ruolo della parte pubblica – ricorda - è quello di garantire la trasparenza e il controllo sull’andamento della società per il raggiungimento degli scopi. L’attuale struttura societaria è quella ideale, in quanto garantisce il giusto equilibrio tra pubblico e privato. Quest’ultimo, con l’apporto del proprio know-how, si occupa della gestione dell’azienda, mentre la parte pubblica – aggiunge il presidente di UA -, oltre ad indicare gli obiettivi da perseguire, si assicura che tutto avvenga con la necessaria trasparenza in tutte le sue fasi, garantendo così il perseguimento dell’interesse pubblico, proprio delle aziende che svolgono un servizio essenziale”.
“Pertanto la polemica di questi giorni – conclude Calabrese – con la quale si è affermato che il “socio privato oggi comanda in Umbra Acque”, è del tutto fuori luogo: la società è la stessa dal 2002 e non ha subito alcun tipo di cambiamento, semmai dal 2014 è mutata l’attenzione da parte del socio pubblico nei confronti dell’azienda, nel solco di un percorso che perseguirò con tenacia anche in futuro”.
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