Umbra Acque conferma la politica di dialogo trasparente con i Soci, ed in generale con gli stakeholder, su temi cruciali nella strategia di gestione industriale ed efficiente del servizio pubblico in concessione. Mentre sembrano emergere orientamenti, sia pure embrionali e circoscritti al territorio umbro, nel senso di attrarre nella sfera del controllo pubblico soggetti gestori del servizio idrico integrato, quali appunto Umbra Acque S.p.A., la Società risponde con una tavola rotonda dedicata, dal titolo “La natura giuridica di Umbra Acque S.p.A. alla luce del D. Lgs. n. 175/2016 e s.m.i. “Testo Unico in materia di Società a partecipazione Pubblica” (cd. TUSP) di attuazione della Legge n. 124/2015 (cd. Riforma Madia) - Orientamenti interpretativi e impatti gestionali”, che ha avuto l’onore di ospitare illustri esponenti del mondo accademico e professionale. Al workshop del 13 novembre, organizzato al Park Hotel di Perugia dal Consiglio di Amministrazione della Società, hanno ampiamente approfondito i profili giuridico-organizzativi del tema, nell’ordine: il prof. Avv. Paolo Valensise (studio legale Chiomenti e professore ordinario di diritto commerciale all’Università Roma Tre di Roma), l’Avv. Daniele Spinelli (amministrativista e docente SDA Bocconi in materia di contratti pubblici e di partneriato pubblico-privato), l’avv. Mario Rampini (studio Rampini, amministrativista), il prof. Avv. Arturo Maresca (studio legale Maresca, Morrico, Boccia & associati, professore ordinario di diritto del lavoro all’Università La Sapienza di Roma), il prof. Andrea Bellucci (professore associato di economia aziendale all’Università di Perugia e Consigliere di amministrazione in Umbra Acque).
In platea, oltre a Sindaci e Rappresentanti dei Comuni soci di Umbra Acque, il Direttore dell’Area Idrico del Gruppo Acea, Rappresentanti dell’AURI, i Segretari Territoriali delle Organizzazioni sindacali e le RSU aziendali. In rappresentanza di Umbra Acque, membri del Consiglio di Amministrazione, componenti del Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza e il management aziendale.
In sintesi: l’assetto societario di Umbra Acque, con il 40% posseduto da Acea, socio di maggioranza relativa che esprime l’Amministratore Delegato con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, e il 60% frazionato fra ben 34 Comuni (con la quota maggiore pari al 33,3% detenuta dal Comune di Perugia) e non organizzato in modo unitario né per effetto di norme di legge o statutarie o di patti parasociali, né in ragione di comportamenti concludenti e convergenti in modo sistematico e costante, non può realizzare una cornice di sostenibilità giuridica della fattispecie di società mista a controllo pubblico.
Sono stati altresì illustrati ai soci gli effetti che, in concreto, la riconduzione al regime del controllo pubblico determinerebbe: rallentamento delle attività di investimento in ragione della conseguente necessità di applicazione del codice appalti anche per le attività estranee al servizio idrico integrato e gli appalti sottosoglia, proprio mentre sono stati incrementati i piani di investimento a beneficio del rinnovamento della rete idrica; preclusioni alla realizzazione del programma di assunzioni a tempo determinato, condivise con le parti sociali in occasione di processi di ricambio generazionale: infatti la stabilizzazione del personale il cui contratto di lavoro a tempo determinato scade a fine anno (47 lavoratori prevalentemente impiegati nelle aree operative e del contatto con la clientela) potrebbe essere messa in discussione.
Il Consiglio di Amministrazione di Umbra Acque si è dimostrato compatto -con atti formali- nella volontà di proseguire nel percorso avviato di rafforzamento degli investimenti infrastrutturali, crescita sostenibile e valorizzazione del capitale umano, con il preciso intento di perseguire l’innalzamento dei livelli di qualità del servizio con la fisionomia tipica e la governance peculiare delle aziende industriali. Da segnalare peraltro il recente ingresso nel Consiglio Generale di Confindustria Umbria, a testimonianza dell’accreditamento nel contesto, del Presidente Gianluca Carini.
Gli interventi dei Sindaci, dell’AURI e della parte sindacale hanno dato atto della volontà di un percorso costruttivo di consolidamento delle politiche del soggetto gestore, che, peraltro, si è concretamente e spontaneamente autovincolato ad una politica di trasparenza dei propri atti anche oltre quanto obbligatoriamente imposto in ragione della propria fisionomia giuridica, come evidente dalle pubblicazioni sul sito istituzionale www.umbraacque.com nella sezione “Umbra Acque trasparente”.
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