UN ANNO DI WELFARE. IL 55% DEI DIPENDENTI SCEGLIE IL CREDITO WELFARE
Umbra Acque continua ad investire fortemente nelle politiche di welfare aziendale.
Tante le iniziative messe in campo.
Ad aprile scorso, Umbra Acque e le RSU hanno sottoscritto in via sperimentale il primo accordo sindacale che ha consentito ai lavoratori – su base volontaria – di conferire parte o tutto del premio di risultato in credito welfare, mettendo loro a disposizione per l’acquisto - sulla piattaforma informatica dedicata di UBI Banca - una vasta gamma di beni e servizi previsti dagli articoli 51 e 100 del TUIR, con evidenti vantaggi anche in termini di minori costi sia per i lavoratori che per l’azienda.
“Di grande soddisfazione il bilancio delle adesioni” - dichiara il Presidente di Umbra Acque Gianluca Carini - “ben 200 lavoratori, pari al 55,2% dell’organico, a fronte di un valore medio del premio di risultato dell’esercizio pari a 2.257 euro, hanno conferito un importo medio di 778 euro e un quarto dei dipendenti ha convertito l’intero premio di risultato maturato; il credito welfare non utilizzato in beni e servizi – continua Carini - andrà in previdenza integrativa del dipendente”.
“Alto, dunque, il livello di engagement della popolazione aziendale rispetto all’attenzione al benessere dei lavoratori, favorito dalla sensibilità sindacale e dalle opportunità legislative” commenta l’Amministratrice delegata Tiziana Buonfiglio che, dal suo insediamento di un anno fa, ha dato un orientamento strategico al welfare aziendale, lanciando da subito un questionario interno per raccogliere i fabbisogni delle persone: il “Progetto ascolto” al quale ha risposto il 79 % dei dipendenti.
Concrete le conseguenti iniziative a sostegno della famiglia, della salute, del benessere e del risparmio delle persone che lavorano in azienda:
Dal 3 settembre partirà la prima iniziativa di lavoro agile (smart working) per la quale sono in corso di raccolta le candidature spontanee. Potenziali partecipanti i lavoratori con mansioni che si prestano allo svolgimento da remoto, fra i quali, prioritariamente ma non solo, quelli in condizioni meritevoli di tutela sociale: lavoratori che abbiano necessità di accudimento di familiari disabili; che siano genitori con figli di età sino a 3 anni, ovvero 6 anni in regime di adozione/affidamento preadottivo; che percorrano distanze elevate per il tragitto casa-lavoro; che abbiano patologie di particolare gravità proprie o dei propri familiari.
Per questi lavoratori sarà possibile svolgere la prestazione lavorativa in un luogo diverso dalla sede di lavoro per 1 o 2 giorni alla settimana, avvalendosi di strumenti e tecnologie messe a disposizione dall’azienda, capaci di garantire la produttività anche al di fuori della sede di lavoro.
“Si tratta di una nuova modalità di organizzazione del lavoro, fondata sulla cultura della fiducia e della responsabilità; flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi e degli orari, conciliazione della vita lavorativa con la vita personale, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.” dice l’Amministratrice delegata Tiziana Buonfiglio.
La prossima sfida, dopo l’estate, è realizzare insieme alle Organizzazioni Sindacali il “Piano di innovazione”: comitati paritetici azienda/lavoratori per migliorare i risultati aziendali con progetti condivisi di innovazione. Un ulteriore tassello verso il modello di un’azienda moderna e sostenibile.
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